Sondaggio Demopolis: gli italiani, il Covid e le vaccinazioni alla vigilia dell’estate

Mentre procedono le riaperture e 3 regioni sono già in zona bianca, gli italiani si avviano alla stagione estiva con atteggiamenti differenti rispetto al Covid-19 che ne ha condizionato la quotidianità da oltre 15 mesi. Se per il 28% il peggio è ormai passato, il 12% pensa che ci si trovi ancora in piena emergenza; il 60%, la stragrande maggioranza dei cittadini, ritiene che la situazione sia oggi meno preoccupante, ma che sia comunque preferibile restare prudenti: sono i dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.

Intanto, dopo l’accelerazione delle ultime settimane, sia pur con significative differenze tra le regioni, 2 italiani su 3 si sentono rassicurati sull’avanzamento della campagna vaccinale nel nostro Paese. Più perplesso – secondo l’indagine Demopolis – appare un terzo degli intervistati.

Se analizziamo la fotografia odierna delle somministrazioni, su una popolazione complessiva di circa 60 milioni di residenti, quasi un quinto ha ricevuto una vaccinazione completa; il 20% una sola dose. Il 61%, circa 36 milioni di italiani, deve essere ancora vaccinato contro il Covid.

L’Istituto Demopolis ha analizzato, per il programma Otto e Mezzo, le motivazioni di quanti non hanno iniziato il percorso di immunizzazione. Se il 44% attende che sia il suo turno, altri appaiono più dubbiosi: un quarto motiva le remore con il timore di effetti collaterali o con una scarsa fiducia nel vaccino; il 20% ammette che ha voluto evitare Astra Zeneca; il 18% sostiene che i contagi sono diminuiti e che non serva più vaccinarsi contro il Coronavirus.

Nota informativa: l’indagine è stata realizzata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 29 al 31 maggio 2021, su un campione stratificato di 1.500 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

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