Barometro Politico Demopolis di marzo
Se si votasse oggi per le Politiche, il Movimento 5 Stelle conquisterebbe il 30% dei consensi, superando il Partito Democratico, che – penalizzato dagli eventi delle ultime settimane – otterebbe il 26%. Molto lontani appaiono gli altri partiti, con la Lega al 12,8, Forza al 12% e Fratelli d’Italia al 5%. Al 4,6% i Democratici e Progressisti, al 3,2% Alternativa Popolare, al 2,5 Sinistra Italiana. Sotto il 2% le altre liste.
È la fotografia scattata dal Barometro Politico di marzo dell’Istituto Demopolis, in uno scenario nel quale torna a ridursi la partecipazione al voto. Dopo una ripresa registrata nei mesi scorsi, l’affluenza stimata si riduce oggi al 65%, 10 punti in meno rispetto alle elezioni del 2013. È un quadro, quello odierno, decisamente più frammentato, in cui la principale novità è costituita dall’area a sinistra del PD.
“ll PD, in flessione dopo la sconfitta al Referendum – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – torna di fatto, con il 26%, sui livelli di consenso ottenuti alle Politiche del 2013. Il M5S diviene con il 30% primo partito, registrando un consenso analogo a quello conseguito nell’estate scorsa dopo i successi alle Amministrative. La soglia del 40%, in grado di garantire il premio alla Camera, è oggi decisamente lontana: e, in ogni caso, la maggioranza non sarebbe raggiungibile al Senato dove – conclude Pietro Vento – si voterebbe oggi con un proporzionale puro su base regionale”.
In base alla proiezione odierna effettuata dell’Istituto Demopolis, il Movimento di Grillo otterrebbe oggi alla Camera 195 seggi, il Partito Democratico 174. 82 seggi andrebbero a Salvini, 78 a Berlusconi. Sarebbero presenti a Montecitorio anche le altre 3 liste sopra il 3%: Fratelli d’Italia con 32 deputati, MDP con 30 e Alternativa Popolare con 21. Circa 6 seggi sarebbero attribuiti alle minoranze linguistiche.
Con questi numeri, la maggioranza di 316 seggi non sarebbe raggiungibile alla Camera da nessuno schieramento a chiusura delle urne: si tratta di scenario evitabile soltanto con una nuova legge elettorale, auspicata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, ma sempre più in secondo piano nel dibattito politico.
Nota informativa – L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 21 al 22 marzo 2013 su un campione di 1.500 intervistati rappresentativo popolazione italiana maggiorenne.