Gli italiani, l’ambiente e il Referendum sulle trivellazioni
È cresciuto di 20 punti, negli ultimi 16 anni, l’indice di attenzione degli italiani in tema ambientale: il dato, rilevato dall’Istituto Demopolis, era del 43% nel 2000 e raggiunge oggi il 63% con una crescita di oltre 10 punti negli ultimi 5 anni.
In questo clima di crescente attenzione all’ambiente, non stupisce che gli italiani, se chiamati in causa, manifestino ampie riserve sulle trivellazioni negli spazi di mare entro le 12 miglia dalle coste: è il tema del quesito referendario, promosso da 9 Regioni con il sostegno di diverse associazioni, che non riguarda comunque le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare a una distanza maggiore dalle coste.
Secondo il sondaggio condotto dall’Istituto diretto da Pietro Vento, il 74% degli italiani vieterebbe, alla scadenza, il rinnovo delle attuali concessioni per le estrazioni in mare entro le 12 miglia. Di parere diverso è il 26%, poco più di un quarto dei cittadini interpellati.
Il quesito, prescindendo dalla valenza immediata, sembra assumere soprattutto un valore simbolico. Secondo i dati di Demopolis, motivazione prevalente di quanti si schierano per il no, è che l’Italia non può permettersi di rinunciare allo sfruttamento delle risorse petrolifere. Altre ragioni, la tutela dei posti di lavoro nel settore e la convinzione che le trivellazioni non mettano a repentaglio l’ambiente.
Di tenore del tutto opposto le ragioni di chi si schiera per il sì al divieto di rinnovo delle concessioni: i due terzi affermano che il mare e le coste italiane vadano protetti da qualsiasi rischio ambientale. Il 43% teme possibili danni per il turismo, ritenuto fondamentale per lo sviluppo del Paese; per oltre un terzo dei cittadini, intervistati da Demopolis per il programma Otto e Mezzo, la politica energetica italiana dovrebbe puntare in modo più deciso sulle fonti rinnovabili.
Prescindendo dalle convinzioni in materia, la validità o meno del referendum si gioca – come sempre – sul raggiungimento del quorum del 50%.
A circa 3 settimane dal voto, l’Istituto Demopolis ha misurato il grado di conoscenza dei cittadini. “Appena 1 elettore su 4 – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – si dichiara informato sull’appuntamento elettorale. Il 34% ammette di non saperne assolutamente nulla; il 41% degli italiani sostiene di aver sentito parlare genericamente del referendum sulle trivellazioni, ma di non sapere che si voterà il 17 aprile”.
Nota informativa – Il sondaggio è stato condotto, per il programma Otto e Mezzo, dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione di 1.000 intervistati rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione demoscopica del marzo 2016 di Marco E. Tabacchi.