Risultati dei sondaggi Demopolis
Il 2024 nella memoria degli italiani
A caratterizzare il 2024 nel mondo è stata, per oltre l’80%, la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti ed il suo ritorno alla Casa Bianca. 3 italiani su 4 evidenziano l’escalation della guerra a Gaza e in Libano, con i rischi crescenti per tutta l’aria medio-orientale. La maggioranza assoluta ricorda il perdurare del conflitto tra Russia ed Ucraina. Citazioni molto significative anche per Valencia, in Spagna, devastata dall’alluvione e per la crisi politica in Francia e in Germania.
Sono i dati che emergono dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, che ha analizzato gli ultimi 12 mesi nella memoria dell’opinione pubblica.
A segnare invece, secondo gli italiani, l’anno che si chiude nel nostro Paese sono state, per più di 6 intervistati su 10, le difficoltà della sanità pubblica e la crisi dell’industria dell’auto. Il 58% ricorda la crisi climatica con le continue alluvioni e l’emblematica tromba d’aria di Porticello, con l’affondamento della barca del magnate inglese Mike Lynch. Tra gli eventi positivi, la maggioranza assoluta degli italiani cita il trionfo del tennis italiano nel 2024, con Sinner numero 1 al mondo. 1 su 3 ricorda il boom del turismo.
L’anno politico è stato contraddistinto, per il 68% degli italiani, dal peso crescente della Premier Giorgia Meloni. Più di 4 intervistati su 10 segnalano la progressiva nuova polarizzazione del quadro politico intorno ai 2 principali partiti, FdI e PD, e il divorzio tra Conte e Grillo nel Movimento 5 Stelle. Ulteriori citazioni per lo scontro Governo sindacati e per il caso Boccia-Sangiuliano.
Facendo un proprio bilancio personale di fine anno, gli italiani si dichiarano prevalentemente soddisfatti delle loro relazioni sentimentali e familiari, ma anche del rapporto con gli amici. Si riduce invece al 30% la soddisfazione per reddito e situazione economica.
Demopolis ha verificato infine gli stati d’animo prevalenti alla fine del 2024. Pensando al nuovo anno in arrivo, l’incertezza è in assoluto il sentimento preponderante, citato dal 60% degli italiani: prevale sulla speranza, indicata dal 41. Ma anche sulla fiducia, che oggi è espressa dal 28%.
Barometro Politico Demopolis di dicembre: peso e trend dei partiti in Italia
Se ci si recasse oggi alle urne, Fratelli d’Italia si confermerebbe primo partito con il 29,5%, il Partito Democratico otterrebbe la seconda posizione con il 24%. Il Movimento 5 Stelle avrebbe l’11,8%.
È quanto emerge dal Barometro Politico di dicembre dell’Istituto Demopolis.
Di fatto affiancate risultano Forza Italia con il 9% e la Lega all’8,7%; l’alleanza Verdi Sinistra avrebbe il 6,4%. Distanti gli altri partiti minori, con Azione al 2,4% e Italia Viva al 2%. L’astensione resta alta, con 4 italiani su 10 che non voterebbero.
“Analizzando i trend annuali dei primi 3 partiti – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – il partito di Giorgia Meloni sfiora oggi il 30%, guadagnando 1 punto e mezzo rispetto al dicembre 2023. Nel confronto con un anno fa cresce di 4 punti il PD di Elly Schlein. Resta poco sotto il 12% il Movimento 5 Stelle di Conte, in lieve ripresa rispetto alle Europee, ma ancora distante dal risultato ottenuto alle ultime elezioni Politiche”.
Il ritorno delle armi: gli italiani e le guerre del nostro tempo
Dopo più di 1.000 giorni dall’invasione russa in Ucraina e oltre un anno di escalation del conflitto in Medio Oriente, la visibilità quotidiana della guerra sta condizionando l’immaginario degli italiani: il 74% associa la guerra a morte e distruzione; un dato cresciuto di quasi 20 punti in 3 anni. In questo panorama di schiacciante evidenza, solo l’11% cita le speculazioni economiche e finanziarie come variabili associate ai conflitti; il 5% rammenta povertà e disuguaglianze; un ulteriore 5% segnala le conseguenze delle guerre, in termini di rifugiati ed aiuti umanitari.
Sebbene le vicende attuali raccontino la difficoltà operativa della mediazione nella gestione e prevenzione dei conflitti, si conferma forte in Italia la domanda di protagonismo diplomatico. Infatti, quasi 3 intervistati su 4 – innanzi allo scoppio di un conflitto – richiederebbero alla comunità internazionale di agire con la mediazione politica, senza l’uso della forza.
La richiesta dell’opinione pubblica alla comunità internazionale di mediazione politica, senza l’uso delle armi, oggi raggiunge in Italia il 74%, con un incremento di 12 punti, rispetto alla precedente indagine Demopolis-Caritas del 2021.
In merito al nostro Paese, solo l’1% suggerisce per l’Italia un ruolo interventista, anche militarmente, in situazioni di guerra. Un quarto concorderebbe con l’intervento, ma solo all’interno di un’azione militare coordinata dalle Nazioni Unite o dall’Unione Europea. Il 15% accetterebbe un attivismo italiano solo sotto l’egida della Nato. Secondo l’indagine Demopolis, per il 56% dei cittadini, l’Italia non dovrebbe mai intervenire militarmente in situazioni di guerra e conflitto internazionale.
Adolescenti in Italia: che cosa dicono gli under 18, che cosa pensano gli adulti
Il 58% degli under 18 italiani dichiara che gli adulti capiscono sempre meno i ragazzi: un dato in crescita nell’ultimo biennio. Il confronto intergenerazionale è complicato da sempre: ma nell’ascolto di genitori ed adolescenti di oggi si scopre qualcosa di diverso rispetto ai divari che caratterizzavano le passate generazioni.
3 adolescenti su 10 trascorrono online più di 10 ore al giorno; quasi il 40% fra 5 e 10 ore. E proprio la variabile “Internet e Social”, che è misteriosa per i non “nativi digitali”, dilata le distanze di pensiero fra le generazioni: per l’84% dei genitori, quella da “web e smartphone” è una pericolosa dipendenza e per loro è la prima preoccupazione; ma solo il 22% dei ragazzi ravvede un rischio.
Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca condotta dall’Istituto Demopolis, promosso dall’impresa Sociale Con i Bambini.
“La ricerca – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – ha focalizzato le differenti prospettive sulla quotidianità e sul futuro di adolescenti e genitori. Dall’ascolto diretto degli under 18 e delle famiglie emergono molte dimensioni inattese: a partire dallo sguardo sul futuro, con lo schiacciante pessimismo dei genitori sul futuro dei ragazzi (73%) cui fa da controcanto l’ottimismo dei giovani, prevalente ma non plebiscitario: oggi, si dichiara ottimista il 45%”.
Della vita dei figli i genitori conoscono il rendimento scolastico, 1 su 2 come trascorrono il tempo fuori casa. Gli adulti – affermano gli adolescenti intervistati da Demopolis – non conoscono le loro paure, non sanno se loro hanno o meno il ragazzo. E, dati ancora più significativi, il 70% dei genitori non ha idea di che cosa facciano online, né – lo afferma il 75% – se facciano o meno uso di alcool quando escono.
Se si chiede ai ragazzi di indicare i timori che avvertono durante il tempo libero fuori casa, il 38% racconta la paura di essere vittima di episodi di violenza o bullismo, dato che fra le ragazze supera la maggioranza assoluta di citazioni (55%). Lo stesso timore è espresso dai genitori di figli adolescenti, ma con dati assai più marcati: è del 73% la percentuale di quanti temono che i figli possano subire violenza.
Secondo le risultanze della parallela indagine Demopolis-Con i Bambini sulla povertà educativa minorile, condotta sull’intera popolazione italiana, oggi in Italia sono ritenuti inadeguati da oltre l’80% degli intervistati i servizi sociali e le occasioni di apprendimento extrascolastico, ma – per il 59% – sono oggi inadeguate anche le scuole. Le città italiane non sono affatto a misura di minori.
Gli effetti dell’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca nell’opinione degli italiani
Forti timori per l’economia europea, ma 2 italiani su 3 intervistati da Demopolis, ritengono che – con Trump alla Casa Bianca – la guerra tra Russia ed Ucraina si concluderà rapidamente con un accordo tra le parti
Il voto americano per la successione di Biden alla Casa Bianca, con la vittoria di Donald Trump su Kamala Harris, è stato seguito con attenzione e curiosità dall’opinione pubblica italiana.
Lo rivela un sondaggio dell’Istituto Demopolis che ha analizzato l’opinione dei cittadini sul nuovo Presidente degli Stati Uniti. 4 italiani su 10 esprimono un giudizio positivo su Trump, che viene giudicato invece negativamente da quasi 1 intervistato su 2. Colpisce il trend: i giudizi positivi degli italiani su Trump crescono dal 26% del 12 ottobre al 40% odierno.
Secondo la maggioranza assoluta, della nuova Presidenza beneficerà ampiamente l’economia americana, ma peggiorerà invece l’economia dell’Eurozona: ne è convinto il 51% degli intervistati, con circa un terzo che non fa invece una previsione.
L’Istituto Demopolis ha studiato anche la percezione dei possibili effetti dell’elezione di Trump sui conflitti in corso. Per la maggioranza relativa dei cittadini, il 44%, cambierà poco in Medio Oriente, dove – anche per Trump – sarà complesso ridurre la tensione in corso.
Di segno diverso è l’opinione degli italiani sull’evoluzione del conflitto tra Russia ed Ucraina. Solo un quarto appare scettico. Il 66%, 2 cittadini su 3 intervistati da Demopolis, ritiene che – con Trump alla Casa Bianca – la guerra si concluderà rapidamente con un accordo tra Russia ed Ucraina.
Gli italiani e gli effetti del cambiamento climatico
I primi cicloni mediterranei, le ondate di calore, le trombe d’aria, il riscaldamento del mare, le alluvioni in Romagna e nel resto d’Italia, le immagini di Valencia in Spagna a fine ottobre hanno avuto un fortissimo impatto sull’opinione pubblica.
Oltre l’80% degli italiani, un dato del tutto differente dal passato, identifica oggi come effetti del cambiamento climatico l’incremento degli eventi meteorologici estremi, con il conseguente dissesto idrogeologico del territorio, ma anche la grave siccità in molte regioni del Paese, citata dal 58%.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis.
L’attenzione dei cittadini è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi mesi. “Il 70% degli italiani – spiega Pietro Vento – si sente oggi particolarmente esposto a rischi di natura ambientale e climatica: la percezione di vulnerabilità, rilevata dal trend Demopolis, è cresciuta di 32 punti in 5 anni, dal 38% del 2019 al 70% odierno”.
Il 60% degli italiani dichiara cresciuta, negli ultimi 5 anni, la propria sensibilità e l’attenzione sulle questioni legate al cambiamento climatico.
Molti comportamenti lo confermano: dalla differenziazione dei rifiuti realizzata dall’86% alla riduzione dei consumi energetici casalinghi, dovuta in ampia parte anche all’aumento esponenziale delle bollette, dichiarata da 3 italiani su 4.
Decisamente minoritarie restano invece – secondo l’indagine di Demopolis – le percentuali di intervistati che limitano l’uso dei condizionatori (il 38%) o di quanti usano mezzi sostenibili per spostarsi come bici o trasporto pubblico: dichiara di farlo appena 1 cittadino su 3.
30 dicembre 2024