Come cambiano le priorità degli italiani per il Governo: sul podio sanità, contenimento dell’inflazione, lavoro. Indagine dell’Istituto Demopolis
Per più 8 italiani su 10 la sanità dovrebbe essere oggi prioritaria nelle politiche di Governo. Il tema della salute, amplificato da oltre un biennio di emergenza Covid, ha conquistato nel 2024 il podio nell’agenda dei cittadini, accanto alle politiche per l’occupazione, che per il decennio 2012-2021 erano al primo posto, e al contenimento dell’inflazione e del crescente costo della vita, che ha rappresentato la preoccupazione primaria di oltre i tre quarti delle famiglie italiane nel biennio 2022-2023.
Sono i dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis.
Se per 4 intervistati su 10, la qualità dei servizi per la salute è rimasta pressoché invariata, il 51%, la maggioranza assoluta degli italiani, avverte un peggioramento complessivo rispetto a 5 anni fa. Appena il 9% percepisce un miglioramento. Con ovvie differenze da regione a regione.
Solo il 13% è convinto che l’accesso ai servizi sanitari sia garantito equamente per tutti. Per il 68%, più di 2 italiani su 3 interpellati da Demopolis, l’accesso ai servizi sanitari è garantito oggi solo in parte, con livelli di qualità spesso differenti.
Ma, nella percezione dell’opinione pubblica, che cosa incide sulla possibilità di accesso ai migliori servizi per la salute? Il 60% sostiene che il fattore determinante sia la capacità economica. Il 54% cita, come elemento discriminante, la regione in cui si vive; il 43%, infine, ritiene che – come in altri campi – siano in Italia determinanti conoscenze personali e relazioni.
“Gli italiani – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – esprimono forti preoccupazioni sullo stato attuale del Servizio Sanitario Nazionale: l’83% segnala incrementi non tollerabili delle liste d’attesa per diagnostica, interventi, visite specialistiche; 2 cittadini su 3 mettono in evidenza la carenza di personale ospedaliero e, più di recente, anche dei medici di famiglia. Ma evidenziano anche una debolezza mai sanata della medicina territoriale ed una grave riduzione di screening e prevenzione”.
In questi ultimi anni è cresciuta la consapevolezza dell’importanza del Servizio Sanitario Nazionale: la richiesta degli italiani di investimenti nella sanità è passata dal 48%, rilevato da Demopolis nel 2011, all’81%: un preciso promemoria per l’agenda del Governo Meloni, del Parlamento e delle Regioni.
30 giugno 2024