Risultati dei sondaggi Demopolis
L’inflazione al centro delle preoccupazioni degli italiani
L’Istituto Demopolis ha raccolto i 4 principali timori degli italiani, che rappresentano anche l’agenda dei cittadini per l’azione di Governo.
“La preoccupazione centrale, indicata dall’88% – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – è la costante ed insostenibile crescita dei prezzi, che ha ridotto il potere d’acquisto familiare, a partire dalla spesa alimentare. Il 63% cita il lavoro, facendo riferimento non solo alla tutela dell’occupazione, ma anche al necessario adeguamento delle retribuzioni”.
6 cittadini su 10 citano lo stato della sanità pubblica e le sue liste d’attesa. La quarta maggioritaria preoccupazione, nell’estate 2023, riporta in pieno alle gravi conseguenze dell’inflazione: il 51% degli italiani, intervistati da Demopolis, teme l’erosione in atto del valore dei risparmi familiari e l’aumento dei mutui.

Il peso dei partiti nel Barometro Politico Demopolis di agosto
Se si tornasse oggi alle urne, Fratelli d’Italia si confermerebbe con il 28,8% primo partito nel Paese. Seconda posizione per il Partito Democratico che otterrebbe il 20,2%; il Movimento 5 Stelle avrebbe il 15,9%. E’ il peso dei partiti rilevato dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis. Fuori dal podio, troviamo la Lega al 9,3% e Forza Italia al 7%. Azione al 3,4%, Sinistra e Verdi al 3%. Sotto il 3% le altre forze politiche.

Dopo oltre 9 mesi di Governo, la fiducia degli italiani in Giorgia Meloni resta alta al 44%, superiore di 5 punti a quel 39% di cittadini che promuove l’operato dell’Esecutivo.

Il giudizio dell’opinione pubblica sul Governo e sulle sue scelte appare sempre più polarizzato: è promosso dal 93% degli elettori di Fratelli d’Italia, da 72% di chi sceglie la Lega, ma solo dal 3% degli elettori del PD e dal 2% di chi vota il M5S.

Demopolis: il PNRR oggetto “misterioso” per gli italiani
Il 94% degli italiani non ha idea di quali siano i progetti finanziati dal PNRR nel proprio territorio
Da giorni un quesito torna ricorrente: le risorse del PNRR, assegnate all’Italia dall’Unione Europea, saranno spese nel modo giusto per far ripartire il Paese? Appena un terzo degli italiani ne risulta convinto, mentre il 52% appare decisamente scettico; il 15% non esprime un’opinione. È uno dei dati che emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis.

Nella percezione dell’opinione pubblica, ad ostacolare l’efficace fruizione del PNRR sono soprattutto le lentezze della burocrazia e l’insufficienza di figure specializzate nella Pubblica Amministrazione, anche e soprattutto a livello locale: lo afferma il 44%. Poco più di 4 su 10 sostengono che, sul nostro Paese, pesi anche la difficoltà di dover spendere 200 miliardi di euro, una cifra senza alcun precedente, in un tempo così breve. Il 30% teme la bassa qualità o l’improvvisazione di molti progetti, mentre per oltre un quarto degli intervistati pesa la scarsa attitudine dell’Italia nella progettazione e gestione dei fondi europei.

“Nella sua applicazione concreta – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – il PNRR resta un oggetto “misterioso” per i cittadini. Appena il 6% saprebbe indicare oggi un progetto finanziato con i fondi del Piano di Ripresa e Resilienza nell’area in cui vive. Il 94%, più di 9 italiani su 10, non ha alcuna idea di quali siano i progetti previsti dal PNRR per il proprio territorio”.

Riforme e Premierato nell’opinione degli italiani
Quali riforme sono oggi prioritarie per l’Italia? Il 66% dei cittadini cita la riforma del fisco, il 61% la Giustizia, pensando prevalentemente alla riduzione dei tempi dei procedimenti civili, il 56% vorrebbe un intervento di innovazione per un miglior funzionamento della Pubblica Amministrazione. Il 38% segnala la legge elettorale.
Ben lontane, nelle priorità degli italiani, sono altre riforme al centro dell’agenda politica: 3 italiani su 10 ritengono oggi prioritaria una riforma istituzionale che guardi al Presidenzialismo o al Premierato. Solo il 19% cita l’Autonomia differenziata. I temi economici e le preoccupazioni per l’inflazione restano dominanti nei pensieri dei cittadini.
È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’Istituto Demopolis.

Il 75% dei cittadini, considerando le dinamiche delle più recenti Elezioni Politiche dal 2018 in poi, esprime un’opinione negativa sull’attuale legge elettorale, bocciando senza appello il Rosatellum, che è visto positivamente da poco più di un intervistato su 10.

Chiamata invece ad esprimere un giudizio sull’ipotesi di riforma istituzionale in discussione, l’opinione pubblica si divide. Il 48% si dichiara favorevole all’elezione diretta del Premier da parte dei cittadini; il 37% esprime invece la propria contrarietà. Si tratta di valutazioni in evoluzione, che si sono fortemente polarizzate nelle ultime settimane.

La propensione al Premierato vede – nell’analisi Demopolis – una netta divergenza d’opinione in base alla collocazione politica degli italiani: favorevoli 7 elettori su 10 di Centro Destra, ma appena un quarto tra quanti votano invece per il Centro Sinistra.

Dissesto idrogeologico ed effetti del cambiamento climatico nell’opinione degli italiani
Per il 75% degli italiani, le cause di quanto è accaduto in Emilia Romagna sono da attribuire soprattutto agli effetti fuori controllo del cambiamento climatico. Ma, per la maggioranza assoluta dei cittadini vanno ricercate anche nella scarsa cura nella gestione del territorio e nei mancati interventi di prevenzione rispetto al dissesto idrogeologico nel nostro Paese.

Dopo quanto è accaduto in Romagna, l’opinione pubblica chiede oggi interventi più decisi per la prevenzione del dissesto idrogeologico: il 60% degli italiani, intervistati da Demopolis, auspica un piano nazionale di investimenti pubblici per la messa in sicurezza del territorio.

Adolescenti in Italia: indagine Demopolis sugli under 18
Cose importanti della vita sono per gli adolescenti italiani la famiglia (90%) e l’amicizia (86%); ma gli under 18 confidano anche nelle passioni personali e nell’amore. All’ultimo posto l’impegno politico.
È uno dei dati emersi dalle due indagini realizzate dall’Istituto Demopolis, con un percorso di ascolto comparativo di un campione nazionale di adolescenti e di un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.

È un’occasione inedita per incrociare lo sguardo del mondo adulto con quello degli adolescenti, che rivela uno spaccato diverso e parallelo con i giovani più ottimisti e molto attenti alla dimensione relazionale della loro vita e gli adulti molto più distratti, per loro stessa ammissione, ma consapevoli che occorre prestare ascolto alle nuove generazioni.
È, in molti casi, la difficoltà di dialogo uno dei punti più controversi del rapporto tra genitori e adolescenti italiani – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento -: dei propri problemi, gli under 18, parlano preferibilmente con gli amici, sono convinti che gli adulti non comprendano le loro idee e passioni, i desideri e i sentimenti.
In modo del tutto inedito le due indagini demoscopiche incrociano lo sguardo del mondo adulto con quello degli adolescenti, offrendo indicazioni di grande interesse su quanto, nel confronto fra generazioni, possa e debba essere migliorato.
I ragazzi si confrontano parecchio fra di loro. Parlano preferibilmente con gli amici, più limitatamente si raccontano agli adulti: ai genitori si rivolgerebbe appena il 43% di chi ha un problema, con un dato che scende al 39% tra le ragazze. Solo il 3% parlerebbe di un proprio problema con un insegnante.
Ai genitori e agli adulti, gli adolescenti intervistati da Demopolis rimproverano per lo più il loro non mettersi in discussione, i continui paragoni con i tempi passati, l’eccessiva importanza attribuita ai voti scolastici. Ma anche la distrazione.
Su un dato, le due generazioni di fatto concordano: “gli adulti non capiscono i ragazzi”. Ne è convinto il 54% degli adolescenti e il 45% dei genitori.

Emergono, dall’indagine Demopolis, alcune ragioni di incomprensione generazionali: per il 62% dei ragazzi gli adulti non capiscono quanto differente sia la contemporaneità, a partire dalla variabile “Rete e Social”. È troppo diverso, dicono, l’attuale contesto da quello in cui i genitori furono adolescenti. Ma, quasi 4 ragazzi su 10, affermano che gli adulti non comprendano le loro passioni, i desideri e i sentimenti.

Mentre l’ottimismo dei figli sul proprio futuro resta maggioritario al 53%, il 65% dei genitori è pessimista sul futuro degli adolescenti: un dato decisamente più alto di quello espresso dai diretti interessati.

Ed in questo contesto, il 48% degli italiani ritiene che gli adulti non abbiano oggi strumenti adeguati ad affrontare il disagio crescente dei più giovani nel nostro Paese.

agosto 2023