Gli italiani e i rischi della guerra ai confini dell’Europa

Dopo 3 settimane di conflitto ai confini dell’Europa, crescono i timori nell’opinione pubblica: 3 italiani su 4 si dichiarano molto o abbastanza preoccupati di un’ulteriore estensione della guerra tra Russia ed Ucraina. È quanto emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.

Gli italiani si dividono sulla decisione del nostro Paese di inviare armi in Ucraina, votata dal Parlamento nei giorni scorsi, nell’ambito della strategia europea: per il 43% è una scelta opportuna; il 38% è di parere opposto, mentre il 19% non esprime un’opinione in merito.

Quasi assoluta, indicata da oltre l’80%, è invece la condivisione, da parte dell’opinione pubblica, della scelta di inviare aiuti umanitari al popolo ucraino e sostenere l’accoglienza dei profughi in fuga.

Netta appare la posizione degli italiani sulla richiesta, più volte avanzata dal presidente Zelensky, di una No-Fly Zone da parte delle forze della Nato sui cieli dell’Ucraina per bloccare la flotta aerea russa: la condivide appena il 10%. L’83% degli italiani, intervistati dall’Istituto Demopolis, ritiene la No-Fly Zone sbagliata, in quanto determinerebbe una pericolosa escalation del conflitto ed un pieno coinvolgimento dell’Europa e dei Paesi della Nato.

Del resto – in uno scenario senza precedenti negli ultimi 70 anni – quasi 6 italiani su 10, il 58%, ritengono che oggi il rischio di una terza guerra mondiale non si possa escludere. Più tranquillo appare appena un terzo degli intervistati.

Intanto, “come effetto indiretto della guerra – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – si rileva la crescita di forti preoccupazioni economiche tra famiglie ed imprese: il 76% degli italiani segnala l’incremento non sostenibile delle bollette di gas ed energia, il 71% le tariffe oltre misura di benzina e gasolio. 2 cittadini su 3 evidenziano anche l’aumento dei costi della spesa alimentare, mentre il 63% si interroga sugli effetti della crescente inflazione sui risparmi e sul potere d’acquisto”.


In attesa del decreto previsto in settimana, 6 italiani su 10, intervistati da Demopolis per il programma Otto e Mezzo, ritengono insufficiente l’azione svolta fino ad oggi dal Governo Draghi per provare a contenere i costi della benzina, del gas e della luce. Per poco più di un terzo, l’Esecutivo sta facendo il possibile di fronte ad una situazione non prevedibile.

Nota informativa: l’indagine è stata realizzata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per il programma Otto e Mezzo, su un campione stratificato di 1.500 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica del 14-15/3/2022 di Marco E. Tabacchi. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

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