Barometro Politico di maggio dell’Istituto Demopolis

Il Movimento 5 Stelle otterrebbe oggi il 34%; la Lega, con il 23%, diverrebbe secondo partito, guadagnando oltre 5 punti: sono i dati che emergono dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento. Forza Italia perderebbe quasi un terzo dei consensi ottenuti poco più di 2 mesi fa, con un consistente travaso di voti verso la Lega: è un dato che, più di ogni altro, spiega probabilmente la scelta, compiuta da Silvio Berlusconi, di non ostacolare la nascita di un Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle.

Quale Governo per l’Italia?

Le posizioni dei partiti appaiono di fatto immutate. Demopolis ha chiesto agli italiani quale alleanza di Governo sarebbe oggi preferibile: se un terzo dei cittadini guarda ormai ad un ritorno alle urne entro l’anno, 3 italiani su 10 continuano ad auspicare un Esecutivo del M5S con la Lega. Minoritario è, tra il 16 ed il 15 per cento, il sostegno ad un Governo dell’intero Centro Destra con il M5S e ad un Esecutivo tra Di Maio ed il PD; in coda un Governo del Centro Destra con l’appoggio del PD, indicato da appena il 6%.

Demopolis: il peso dei partiti ad un mese dal voto del 4 marzo

L’Istituto Demopolis ha misurato il peso dei partiti a un mese dalle Elezioni Politiche. Se si votasse oggi per la Camera, il Movimento 5 Stelle otterrebbe il 35%, guadagnando oltre 2 punti; medesimo trend per la Lega che, con il 20%, diverrebbe secondo partito. Si indebolirebbero il PD, con un punto in meno, al 17,8% e Forza Italia, in calo di un punto e mezzo al 12,5%.

Gli orientamenti sul nuovo Governo degli elettori di Movimento 5 Stelle e Lega

Con l’avvio delle consultazioni al Quirinale, la ricerca di una soluzione per la nascita di un nuovo Governo è nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’Istituto Demopolis ha analizzato gli orientamenti degli elettorati dei due partiti usciti vincitori dalle urne e che si contendono oggi Palazzo Chigi: i 5 Stelle e la Lega. 

Indagine Demopolis: quale Governo vorrebbero gli italiani

7 italiani su 10 appaiono convinti che si troverà un accordo per la nascita del Governo; appena il 19% degli intervistati è di parere opposto ed immagina un rapido ritorno alle urne: è uno dei dati che emerge dall’ultima indagine condotta dall’Istituto Demopolis.

Le ragioni del voto nell’analisi dell’Istituto Demopolis

L’Istituto Demopolis ha analizzato le ragioni che hanno indotto gli italiani a votare il M5S e la Lega: le variabili di scelta appaiono di rottura con il recente passato. Significativa è la strutturazione del consenso per macro-aree geografiche, ma colpisce anche il peso dei due partiti tra le generazioni più giovani: se avessero votato soltanto gli under 45, il Movimento 5 Stelle avrebbe conquistato il 41%, la Lega il 19%.

Demopolis: il profilo dei 2 elettorati di M5S e Lega. La provenienza del consenso

Il voto del 4 marzo si è caratterizzato per la significativa crescita dei consensi al Movimento 5 Stelle e alla Lega: il Movimento guidato oggi da Luigi Di Maio – con 10 milioni e 700 mila voti – guadagna 2 milioni di voti rispetto al 2013; la Lega – 5 anni dopo – ottiene 4 milioni e 300 mila voti in più. L’Istituto Demopolis ha analizzato la provenienza del consenso al Movimento 5 Stelle ed alla Lega di Salvini.

Il lento declino del PD

Analisi dell’Istituto Demopolis per il programma Otto e Mezzo. In studio con Lilli Gruber, Pino Corrias, Antonio Padellaro, Beppe Severgnini.

La crisi del PD e il peso dei leader nell’analisi post elettorale

Il grande sconfitto di questa competizione elettorale è il Partito Democratico, che ha toccato il 4 marzo, con il 19%, il suo punto più basso. Il consenso si è dimezzato in 10 anni: dagli oltre 12 milioni di elettori del Partito Democratico di Veltroni nel 2008, si passa agli 8 milioni 650mila del 2013 sino ai 6 milioni e 150mila voti di oggi.

Le incognite sul voto del 4 marzo: astensione e legge elettorale nell’analisi Demopolis

Il consenso resta instabile: ad incrementare l’incertezza sull’esito del voto del 4 marzo, accanto alle incognite della nuova Legge Elettorale, ancora poco chiara agli italiani, è anche l’astensione. Quasi 4 milioni fanno parte invece di quel segmento che l’Istituto Demopolis definisce “astensione revocabile”: sono elettori che potrebbero ancora cambiare idea e recarsi alle urne.