Referendum: l’opinione pubblica resta divisa. No in vantaggio, un quarto degli italiani deve ancora decidere
No in vantaggio a poco più di 2 settimane dal voto: è l’ultima fotografia scattata dall’Istituto Demopolis prima del black out elettorale.
“Due incognite pesano sulla sfida referendaria: 7 milioni di elettori sono ancora incerti sulla scelta di voto; oltre 5 milioni affermano di non aver ancora deciso se votare o astenersi. Determinante – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – sarà la motivazione dei cittadini a recarsi alle urne: una variabile in grado di modificare di diversi punti percentuali, a favore dell’uno o dell’altro fronte, il risultato elettorale del 4 dicembre”.
L’opinione pubblica, secondo l’ultima fotografia scattata dall’Istituto Demopolis prima del black out elettorale, resta di fatto spaccata, con il No in vantaggio.
Se il Referendum si tenesse oggi, con più di 4 italiani su 10 orientati verso l’astensione, il 36% opterebbe per il Sì, il 39% sceglierebbe il No: determinante risulterà il 25% di elettori che si dichiarano ancora indecisi a poco più di 2 settimane dall’apertura delle urne.
Ripercentualizzando i dati in proiezione elettorale, in assenza di quanti non hanno ancora deciso, il 48% confermerebbe la Riforma Costituzionale, il 52% la boccerebbe. La forbice stimata da Demopolis oscilla tra il 45 ed il 51% per il Sì, e tra il 49% ed il 55% per il No. Con un quarto di elettori ancora incerti, nelle ultime due settimane di campagna elettorale resta possibile un recupero del Sì, ma anche un ulteriore netto incremento del No che potrebbe superare i 10 punti di vantaggio.
Il trend storico, tracciato negli ultimi mesi da Demopolis per il programma Otto e Mezzo, conferma ampiamente la fluidità del voto: il Sì, che ad aprile era al 58%, perde 10 punti in 4 mesi; risale poco sopra il 50% all’indomani dell’annuncio da parte del Governo di alcune misure della legge di Stabilità. Nelle ultime settimane il No torna in vantaggio di 4 punti, con il Sì posizionato oggi al 48% in una consultazione che appare sempre più caratterizzata dalla polarizzazione sulla figura di Renzi.
“La sfida elettorale – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – ha ormai assunto significati che vanno ben oltre il tema referendario. Appena 4 su 10 dichiarano che esprimeranno un voto sui contenuti della Riforma; la maggioranza assoluta degli intervistati, il 56%, ammette invece, con chiarezza, che si recherà alle urne per esprimere un giudizio sul Governo Renzi. Di fatto – prosegue Pietro Vento – è come se gli italiani andassero a votare su 2 quesiti, uno contenuto nella scheda elettorale, l’altro nel dibattito politico e mediatico degli ultimi mesi”.
Due incognite pesano sulla sfida referendaria che deciderà il futuro volto politico ed istituzionale del Paese. “7 milioni di italiani sono ancora incerti sulla scelta di voto; oltre 5 milioni affermano di non aver ancora deciso se votare o astenersi. Se il ruolo degli indecisi resta fondamentale, a risultare determinante – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – sarà soprattutto la motivazione dei cittadini a recarsi alle urne: una variabile in grado di modificare di diversi punti percentuali, a favore dell’uno o dell’altro fronte, il risultato elettorale del 4 dicembre”.
Nota informativa – L’indagine è stata condotta il 15 ed il 16 novembre 2016 dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per il programma Otto e Mezzo (LA7) su un campione di 1.500 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione di Marco E. Tabacchi.